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Itinerari da LEOFARA

 

 

Itinerario 3 - da Casa CAI a Vallepezzata

Questo itinerario, che parte da Casa CAI (ex Ostello di Leofara) consente di raggiungere, attraverso l'ampia cresta di Monte Ciccone, il borgo abbandonato di Vallepezzata (vedi itinerario n°2) dall'alto, godendo quindi di affacci e panorami su tutta la Valle e sulle cime della Laga e dei Sibillini.
Dalla strada provinciale 52, in corrispondenza di Casa CAI, imboccare il sentiero 442 in direzione sud, che dopo 100 metri incontra la brecciata per Acquaratola: percorrerla verso destra, oltrepassare il bivio (sbarra) per il lago di Sbraccia, superare Colle San Sisto fino a raggiungere l'ampio dosso di Monte Ciccone; qui (palina e omini) imboccare in discesa (bandierine CAI) il sentiero panoramico n° 446 che scende a Vallepezzata, che si raggiunge dalla parte superiore dell'abitato (prudenza e attenzione nel visitarlo, possibili crolli!).
Ritorno in salita sullo stesso itinerario.

Dislivello positivo: 500 m

Lunghezza: Km. 8,00 (a/r)

Durata: Ore 4, soste escluse

Difficoltà: E

Segnaletica: bolli CAI bianco-rossi (sentieri 442/446)

Attrezzatura: abbigliamento intimo caldo, giacca impermeabile, bastoncini, calzature da trekking, zaino, borraccia d’acqua, ricambio asciutto in auto. Condizione fisica richiesta: buona.

 

Itinerario 4 - da Casa CAI alla Grotta della Paura

Facile itinerario familiare, con dislivello modesto, ma discretamente lungo. Consente di scoprire ampi panorami su tutta la catena della Laga e dei Sibillini, nonché sulle tante frazioni della Valle Castellana: con la sorpresa finale di una delle poche cavità ipogee su roccia arenaria.
Si parcheggia in prossimità di Casa CAI (ex ostello di Leofara, 1073 slm), sulla Provinciale 52: dopo aver imboccato in salita la brecciata (sentiero n°451, palina CAI), la si percorre fin quasi alla sommità del Monte Tignoso, scendendo poi sulla ridente radura dove sorge il Rifugio Monti e la sorgente Cordella (1131 slm). Al bivio prendere a sinistra in discesa (a destra si va invece a Croce di Corano); dopo 200 metri o a sinistra verso i ruderi di un casale (1067 slm), poi su esile sentiero decisamente a destra, oppure continuare sulla brecciata che prima traversa a nord, poi svolta ad ovest con 3 tornanti in discesa: in entrambi i casi ci si ritrova ad un trivio: a nord in discesa si va verso Settecerri, prendere invece la strada in forte salita. Dopo circa trecento metri, poco dopo che la strada volge nuovamente in discesa, risalire liberamente il costone a sinistra in direzione di caratteristiche rocce (esile traccia): in 50 metri ci si affaccia ad una cavità, la Grotta della Paura. Attenzione, per entrare in grotta occorre possedere preparazione speleo o essere accompagnati da personale qualificato, possibilità di scivolare!!!
Ritorno per lo stesso itinerario o, in alternativa, proseguendo in discesa fino a Laturo e, di lì, fare ritorno a Leofara (sentiero 452) e quindi al parcheggio.

Dislivello positivo: 150m

Lunghezza: Km. 9,00 (a/r)

Durata: Ore 4, soste escluse

Difficoltà: E

Segnaletica: bolli CAI bianco-rossi (sentiero 451)

Attrezzatura: abbigliamento intimo caldo, giacca impermeabile, bastoncini, calzature da trekking, zaino, borraccia d’acqua, ricambio asciutto in auto. Condizione fisica richiesta: discreta.

 

Itinerario 5 - da Leofara a Laturo

L'obiettivo di questa escursione è il paese di Laturo. Come tanti abitati della Valle Castellana, caratterizzati dalla difficoltà di essere raggiunti in auto e dalla crisi dell'economia di montagna, Laturo è andato incontro ad un destino di abbandono, avvenuto definitivamente nei primi anni '70 del secolo scorso. In questi decenni il paese è stato saccheggiato di pietre, decorazioni, architravi…poi negli ultimi anni una associazione coraggiosa ha restaurato due case, la piccola graziosa chiesetta, il fontanile, abbellito le stradine, curato i sentieri, e Laturo è diventato meta di un turismo escursionistico certamente non di massa ma consapevole e rispettoso.
Si parte dalla piazza di Leofara (1009 slm), dove si parcheggia; quasi al termine del paese sale sulla destra un sentiero (452), che dopo 200 metri si biforca: a destra il n°451 porta alla Sorgente Cordella o Casa CAI, noi prenderemo invece a sinistra; si traversa in quota prima ad ovest, poi ad est; superati due fossi, si costeggiano i ruderi di Casale Sabatini, quindi in lieve discesa si traversa ancora finché non appare di fronte a noi la nostra meta: ma non è finita perché occorre ancora aggirare un ultimo fosso, che ci obbliga ad un lungo giro, fino ad essere accolti dalle simpatiche richieste di rispetto dell'Associazione Amici di Laturo all'ingresso del paese (820 m. slm).
Ritorno per lo stesso itinerario oppure verso nord sul sentiero 451, andando verso la Grotta della Paura (vedi itinerario 4) e tornando per Casale Monti fino al bivio iniziale sopra Casa CAI, scendendo quindi a Leofara.

Dislivello positivo: 200 m

Lunghezza: Km. 10,00 (a/r)

Durata: Ore 5, soste escluse

Difficoltà: E

Segnaletica: bolli CAI bianco-rossi (sentiero 452)

Attrezzatura: abbigliamento intimo caldo, giacca impermeabile, bastoncini, calzature da trekking, zaino, borraccia d’acqua, ricambio asciutto in auto. Condizione fisica richiesta: discreta.

Ultimo aggiornamento: 26/01/2022

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